Citazione...

E così accade che legga mille e mille libri,
sulla stupida arte di essere felici...

mercoledì 15 settembre 2010

Andrea 4.0

Si, si prospetta.
Ora dobbiamo solo lavorare sulle caratteristiche che dovrà avere.

venerdì 10 settembre 2010

Ti voglio bene

Non capisci neanche quanto.

Perché tutto questo freddo nei miei riguardi?

mercoledì 8 settembre 2010

Di nuovo

Non è una storia tratta da me ora.

Aveva creduto di aver chiuso con il dolore, con qualsiasi sentimento.
Infondo, cadendo e ricadendo non si era fatto altro che del male. Troppo male per una persona che in questo mondo non ha sbagliato tanto, solo il periodo storico in cui vivere.
Sì, tipico, vive nel presente. Vive nel periodo in cui è importante, e molto, apparire per gli altri, è indispensabile pensare a sé stessi, è fondamentale portare avanti il proprio io. Non conta più niente essere quelli che veramente si è dentro, pensare e prodigarsi per il prossimo, o vivere e lavorare per dei valori e degli ideali.
Conta se la tua maglietta ha l'immagine di che guevara, un uomo con degli ideali, non conta se la persona dentro sappia cosa sono, o segua quelli che porta così felicemente sul petto.
Avrebbe dovuto vivere..solo trent'anni fa. Sarebbe stato tutto diverso, un mondo diverso, né migliore né peggiore, semplicemente diverso.
E invece si ritrova qui, intrappolato in quest'era assurda, insignificante. Di passaggio, o almeno così si augura, e mi auguro anche io.
Qui, dove non fa altro che cadere, sbattere le ginocchia sul cemento secco, e a volte anche finire totalmente a terra, dove neanche più le spalle, così abituate a reagire e a rialzarsi, hanno più l'energia per affrontare una nuova salita.
Eppure ogni volta torna in piedi. Pronto a rifare la sua strada, a rifare gli stessi errori e a ricadere, se necessario.
Perché?
Perché, se non per illuminare la strada a qualcun altro, nel percorrere la sua. Regalare i suoi soliti sorrisi, porgere la sua solita mano, sistemare i soliti problemi di altri, rimediare alle solite lacrime.

E, stupendo. Ora sul suo viso, segnato dalle rughe della fatica, segnato dalle cicatrici del dolore, un altro segno, nuovo, più forte. Sorride.
Sorride perché pensa a lei.
Quella, lei.

E sta bene.

Lei non è sua, lei non è vicina a lui. Ma lo è più di quanto lo sia stata altre volte.

Sa che finirà male, ma vuole godersi lo stare bene adesso.
Sta bene.
E' innamorato.
La ama.
Sta bene.

Di nuovo, grazie a lei.

Cambiare

C'è di nuovo bisogno di cambiare.

O forse sono cambiato già quest'estate.

E' tutto da vedere e capire.

Sicuramente, non posso essere ancora Andrea di Marzo-Aprile-Maggio-Giugno 2010.

martedì 7 settembre 2010

Ritorno alla mia vita!

Ed eccomi tornato di nuovo al mio mondo.
Dopo il 5° villaggio girato, sono ancora una volta alla mia vita normale.
Finito il periodo di Andrea Animatore, tornato ad Andrea Matto.

Un'estate per molti versi particolare, unica e irripetibile probabilmente. E per la prima volta, ho pianto a fine stagione, nel partire e abbandonare alcune persone.
Sì, tutti quanti a ripetermi a sfinimento che queste persone non le ho perse ma le ho trovate, e che ci saranno mille modi per tenermi in contatto con loro, ma non riuscirò mai a farvi capire la differenza che passa tra il restare in contatto, magari sentendosi 1 volta al giorno quando va bene, se non 1-2 volte a settimana, e il vivere insieme, 24 ore al giorno, affrontando insieme ogni situazione, ogni problema.

Ed è la prima volta che mi affeziono così tanto a dei colleghi. Chi più o chi meno, chiaramente.

Tante persone importanti quest'estate, tante situazioni particolari, tanti eventi, tante arrabbiature, tante gioie, tanti pensieri. Tanto di tutto, un'estate piena e unica, proprio per questi tanti motivi.

Mi piacerebbe parlare di ogni situazione, di ogni persona che c'è stata importante, ma credo che questo post diverrebbe veramente lunghissimo, più di mille altri insieme, e non so se ce la farei a sopportare io stesso tutto.
Vorrei parlare di mille cose, di balli, baci rubati e proibiti, retro consolle, viaggi in aereoporto a recuperare colleghi, mcdonalds, auchan, caviglie, telefonini, polizia, divani della costumeria, addii improbabili, luna piena, baci su una spiaggia, spiagge sbagliate, gite a olbia per i cornetti mai trovati, punizioni immeritate, notte fonda all'aperto nei cespugli, vestito della carmen, blues brothers e las ketchups...
Vorrei parlare di questo e mille altre cose, ma sarebbero parole che molti, troppi, non capirebbero.
Voglio solo dire ancora una volta come la penso.
Sono felice di tutto ciò che è stato. Perché se ora sono ciò che sono e sto come sto, è tutto dovuto al mio passato. Prossimo e remoto.
Felice.
Mi manchi, ma sono felice.