Citazione...

E così accade che legga mille e mille libri,
sulla stupida arte di essere felici...

martedì 22 aprile 2008

Vaffanculo

Vaffanculo a tutti.
Vaffanculo a me, perche do tanto.
Vaffanculo a me, perche do troppo.
Vaffanculo a me, perche se non ricevo altrettanto sto male.
Vaffanculo a chi non mi dà quanto voglio, quando ne ho bisogno.
Vaffanculo a te, che leggi e ridi.
Vaffanculo a chi preferisce le amiche a me.
Vaffanculo a te che leggi qui e pensi che io stia parlando di te.
Vaffanculo a te che sto parlando di te.
Vaffanculo a te se ti senti offeso.
Vaffanculo a te che mi hai preso per il culo.
Vaffanculo a te che ti sei divertito/a alle mie spalle.
Vaffanculo a te che mi fai solo del male cosi.
Vaffanculo a me che sto male.
Vaffanculo a me che cerco di convincermi di non stare male.
Vaffanculo a te che non ti accorgi che io sto male per te.
Vaffanculo a te che mi spezzi il cuore e ti vai a divertire.
Vaffanculo a chi mi prende per il culo convinto che io non lo sappia.
Vaffanculo a chi sa che mi me ne accorgo e insiste.
Vaffanculo alla sfiga, che mi prende anche da nascosto.
Vaffanculo a me, che ho bisogno più d'Amore che ti ossigeno.
Vaffanculo a me, che ho bisogno del tuo, di Amore.
Vaffanculo a me, che nessuno mi capisce.
Vaffanculo a me e al mio cuore, che non capisce di essere spezzato.
Vaffanculo a me, che ci spero ancora.
Vaffanculo a me, che sembro un masochista a pensare a te.
Vaffanculo a me, che ho paura di restare da solo.
Vaffanculo a me, che mi ero convinto di stare bene.
Vaffanculo a me, che per colpa dell "altruismo" ora sto di merda.
Vaffanculo a me, che se sto scrivendo qua vuol dire che sto ancora male.
Vaffanculo a me, che una volta avevo la forza per rialzarmi.
Vaffanculo alla mia testa, che ha in mente una sola persona.
Vaffanculo all'Amore, per cui soffro.
Vaffanculo alla Stupidità, per cui soffro.
Vaffanculo all'Ipocrisia, per cui soffro.
Vaffanculo a me, che soffro.
Vaffanculo a chi non mi considera, perché non sa cosa perde.
Vaffanculo a chi non mi considera abbastanza, perche non sa quanto perde.
Vaffanculo a chi credeva di amare, e ora è solo egoista.
Vaffanculo al mio modo di essere.
Vaffanculo alla vita, io ero egoista e ora l'egoista è la persona che amo.
Vaffanculo al mio Amore, il mio sentimento, che è troppo grande.
Vaffanculo a chi mi ha fatto male e non si fa sentire.
Vaffanculo ai mille scusa non sentiti.
Vaffanculo a me, che sono sempre da solo ad interessarsi al noi.
Vaffanculo a me, che scrivo vaffanculo.
Vaffanculo a me, che sono abbastanza intelligente da non sapere mai cosa fare.
Vaffanculo a me, che un pregio che avevo lo ho perso.
Vaffanculo a chi dice di amarmi o avermi amato e aver fatto sparire tutto cosi.
Vaffanculo a chi mi vede come un amico e io no.
Vaffanculo ai cantanti che cantano canzoni d'amore quando io sto male.
Vaffanculo a chi pensa solo a se stesso, dicendo di amare.
Vaffanculo a me, che per sincerità sono sempre nella merda.
Vaffanculo a me, alla mia furbizia che c'è solo quando non serve a me.
Vaffanculo a me, che funziono solo quando serve agli altri.
Vaffanculo a chi si crede regina del mondo.
Vaffanculo a chi crede di aver capito tutto.
Vaffanculo a chi non gli basto.
Vaffanculo a me, quando penso di risolvere tutto con l'estrema fine.
Vaffanculo a me, che ancora ci penso.
Vaffanculo a te che stai ancora leggendo.
Vaffanculo a te che non mi stai scrivendo.
Vaffanculo a me che vado avanti a dubbi.
Vaffanculo a me che quando avevo soluzioni non li avevo, i dubbi.
Vaffanculo a me che guardo il cellulare e aspetto una tua chiamata.
Vaffanculo a me che guardo il cellulare e aspetto un tuo messaggio.
Vaffanculo a me che ci sono sempre stato per tutti.
Vaffanculo a tutti che ora dove sono?
Vaffanculo a tutti.
Vaffanculo a me.
Vaffanculo a te, che mi hai fatto male.
Vaffanculo a te, chiamami e recupera.
Vaffanculo a me, che piango e ti prego.
Vaffanculo.

giovedì 10 aprile 2008

Sette Prove per te

Serranda abbassata, passano degli spiragli di luce attraverso i fori dell'incastro dei vari tasselli. E' solo luce lunare, ma nel buio estremo del resto della stanza si notano. Fanno luce sulla libreria accanto, su cui ci sono dei libr...

Non c'è nessuna libreria lì. Eppure c'è sempre stata... Ora la luce si posa dolcemente sul muro, prendendo una tonalità bluastra dal colore dell'intonaco. Ma la libreria c'era, ne sono sicuro. Due librerie e la televisione sul suo mobiletto, da quel lato della stanza.

Neanche l'altra libreria c'è. E la televisione deve essere sparita insieme al mobiletto. Finestra, muro e letto. Da questa parte della stanza nient'altro. Ma può essere che il sonno e il buio pesto mi oscurino la vista. Allungo la mia mano sinistra nel tentativo di prendere gli occhiali e accendere la luce. Ma il vuoto anche a sinistra. Degli occhiali non ne ho bisogno, vedo tutto, senza alcuna sfocatura. La luce mi farebbe comodo, però trovarla sembra impossibile. Deve essere sparita anch'essa con le due librerie, la televisione, il mobile della televisione. Se a prendere tutto è stato un ladro, vorrei solo poterlo incontrare, stringergli la mano per l'ottimo lavoro, e chiedergli cosa se ne fa di due librerie ricolme di libri inutili.

Di certo non gli chiederei le mie cose indietro. Se le è meritate, se è riuscito a rubare tutto quello mentre dormivo, senza svegliarmi. E magari anche da solo.

Non vedo altro nella stanza, il buio è troppo pesto, ma poco ci metterei a credere di non avere in stanza più neanche la scarpiera, l'armadio, la scrivania, il computer...

'Un egregio lavoro, signor ladro.'
Mi sfugge. Non è la prima volta che parlo da solo anche a seguito di ragionamenti miei tenuti sempre e solo nella mia testa.

'Quale ladro?'



No, queste due parole non sono sfuggite a me. Non hanno senso con alcuno dei ragionamenti che sto facendo, non sono parole mie.

La luce azzurrata proveniente dalla finestra diminuisce. Starà passando una nuvola. Niente male come scelta di tempo, il fatto che debba oscurare la luce lunare proprio quando maggiormente ne ho bisogno.

C'è qualcuno in camera mia, e io non posso vederlo. Sono nel letto, con la mia solita 'divisa da notte', la maglietta dell'animazione dell'anno scorso e i pantaloncini della scuola di Arsago.
Non sono spaventato, ma il fatto di risvegliarmi con qualcuno in stanza dopo che me la hanno ripulita lasciando solo il letto (e credo di dover anche ringraziare se mi hanno lasciato finestre e tapparelle), mi inquieta.

La mente inizia a fare ragionamenti rapidissimi. Probabilmente la maggioranza di questi è senza un minimo di logica, ma intanto la mente va. Va e viene. E questa velocità dei miei pensieri fa vacillare la mia stessa integrità mentale. Devo fermarmi.

'Chi sei?'

E' un buon inizio. Già il fatto di riuscire a mettere in fila in senso logico due parole mi da sicurezza. La voce che esce dalle mie labbra è la mia. Sicura e calma. Inespressiva. L'importante è non lasciar trasparire il fatto che ho uno stato d'animo alterato. Altro senso di sicurezza, ho appena fatto un pensiero, ed uno solo, logico. Nient'altri pensieri contemporanei. Incredibile come riesca a riprendere il controllo di me.

'Ti dimentichi dei vecchi amici a quanto pare... Sono Menadel, il tuo Angelo Custode.'
Voce piena, quasi come parlare con un trombone. Non ho un'idea dell'aspetto perche è nella parte della stanza completamente in ombra.
'Sono morto?'
Si, è una domanda stupida, lo ho pensato anche io, ma solo dopo aver pronunciato quelle parole. Per quale altro motivo mi sarei potuto ritrovare a parlare con il mio Angelo Custode in un luogo con le stesse fattezze della mia stanza ma completamente privo di oggetti, apparte un letto e una finestra?
'No, non sei morto. Sono qui per darti un messaggio.'
Mai riuscirò a convincermi di non aver sospirato con gratitudine quando ha pronunciato quelle prime parole, come mai riuscirò a non pensare che, con il messaggio che mi avrebbe portato di lì a breve, avrei preferito non sentire le prime parole.
'Non riesco a vederti, c'è troppa ombra. Dove sei?'
'Non ha importanza che ora tu mi veda, ma se l'ombra ti spaventa, ti accontenterò.'
Sto per ribattere con rabbia che l'ombra non mi spaventa, quando il comparire di un'altra luce mi ferma. Non proviene dalla finestra, non è quella l'origine. Viene dal muro opposto a quello prima illuminato, e sembra quasi che la luce si stia autogenerando. Sta nascendo una luce dal niente. E' una luce blu anche questa, ma di una tonalità ben distinta da quella tendente al verde del muro.
Piano piano la macchia di luce si allarga, ora ha le dimensioni di una palla da rugby, e le stesse forme. Ora è grossa quasi quanto il busto di una persona.
E si ferma. Non cresce più. E' delle dimensioni... Come un cuscino, in verticale. Non mi viene in mente null'altro per classificarne le immagini, e l'assenza di qualsiasi oggetto in questa stanza mi rende ancora confuso. Ma ho bisogno di classificare, come al solito, ogni cosa a cui assisto, e per questo classifico la dimensione della luce come quella del cuscino.
'Preferisci così?'
Le sue parole mi risvegliano. La voce è dolce, dannatamente dolce. La voce è forte, dannatamente forte. Non forte nel senso di alta di volume, ma forte nel senso di piena. Se un trombone avesse la capacità di parlare, immagino che quella sarebbe la sua voce.
'Si... Che messaggio mi devi portare?'
Si, così è meglio nella stanza. Vedo tutti i muri e la totale assenza di oggetti all'interno. Quadri, mobili, scarpe e vestiti a terra, cuscini in fondo al letto. La stanza è completamente vuota.
Oltre a mancare gli oggetti, però, manca anche la sorgente di questa voce.
'No, dove sei? Non ti vedo! Fatti vedere!'
'Non è importante che tu mi veda. Ascolta quello che ho da dirti, perche non avrai una seconda volta e il contenuto è solo per te.'
Si, ti sto ascoltando.
No, questo non riesco a dirlo. L'interesse per il discorso è troppo alto rispetto alla voglia di parlare.
'Non ho molto tempo. Ascoltami. Sei pronto?'
La domanda mi spaventa. Pronto? Pronto per cosa? Perche hai poco tempo? No, se hai poco tempo, forse i perche resteranno irrisolti. Preferisco ascoltare il tuo messaggio, se per te è cosi importante.
'Vai. Pronto.'
'Innanzitutto, sono venuto quì adesso perchè tu mi stai portanto qui. Il normale compito di un Angelo Custode è solo quello di sorvegliare il proprio assistitio standone distaccati, ma ho notato che in questo periodo molte cose ti stanno accadendo, e che non riesci ad adattarti a tutto.
Con i miei colleghi ho parlato della tua situazione. Tu ti sei sempre sacrificato per aiutare gli altri, ci hai spesso anche tolto parecchio lavoro, addossandotelo senza chiedere nulla in cambio e senza essere costretto a farlo. Ora è nostro tempo per sdebitarci.
Tuttavia non abbiamo le mani libere come vorremmo, e per aiutarti dovrai stare al nostro gioco. Dovrai superare le Sette prove. Avrai il tempo che vuoi, anche più di una vita potrebbe essere per te necessaria, ma dovrai ultimarle e superarle tutte.
Spero per te che tu abbia una buona memoria, perche dovrai ricordartele tutte.
La tua prima prova sarà facile per te. Attorno al tuo mondo, nelle sfere che consideri più vicine alla tua figura stessa, dovrai scoprire il cieco che contiene in sé uno di noi. Stai attendo, perché una volta scoperto non dovrai mostrare a lui di saperlo. Solo la persona potrà sapere di avere in sè la nostra mano, ma se la presenza in lui saprà di essere da te stato scoperto, per te solo guai e nefandezze il destino porterà.
Guai e nefandezze saranno il tuo problema se di questo hai paura. E sulla paura sarà incentrata la tua prossima sfida. Trova ciò che ti da sommo orrore, e affrontalo. Solo se ne uscirai vincitore potrai ritenerti in grado di affrontare la terza prova.
Sai quanto per te siano intoccabili i tuoi valori, i tuoi ideali. Sono questi che ora stanno diventando più docili, si stanno adattando al resto del mondo. E proprio da questo mondo verranno distrutti. A te starà il diritto di decidere quali dei valori che ti han condotto fino a qui oggi, quali degli ideali che hai sempre fieramente difeso dovrai abbandonare, lasciar distruggere, e quali invece riportare in auge e far tornare a splendere.

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domenica 6 aprile 2008

Nuova Versione

Andrea 1.5

-Distacco 0.3