Citazione...

E così accade che legga mille e mille libri,
sulla stupida arte di essere felici...

martedì 9 ottobre 2007

Cosa ho imparato in 3 mesi

Ho deciso di dividere i post perche farne di troppi lunghi so che da fastidio al lettore, e poi almeno uno può interrompersi piu spesso e tornare a leggere in altri giorni, tanto sono post separati.

Cosa ho imparato in 3 mesi a fare l'animatore?
Credo di avere imparato molte cose. Innanzitutto ho imparato che esiste una vita al di fuori di questa stramaledetta monotonia casa-scuola. Esiste, e soprattutto, esiste anche per me.
In tre mesi, onestamente parlando, avrei potuto fare il coglione come e quando volevo. Droga, sesso, alcool, fumo, discoteca... Volevo? Potevo.
Gli unici controlli erano quelli del nostro Responsabile Diurno. Che, onestamente... Non era portato per farlo.
Un grand'uomo, cazzo, lo ammiro davvero. Ma dello staff parlerò in un altro post. :)

Invece non ho fatto il coglione. Potevo. Non lo ho fatto. Questo mi sembra che dimostri che sono diventato una persona più matura. Più saggia. Capace di ragionare con la mia testa. O, se non altro, capace di ragionare.
Volendo, avevo dei camerieri che di droga me ne hanno offerta tanta. Volendo, ci sono stati degli ospiti che sigarette e spinelli me ne hanno offerti tanti. Sempre rifiutato. E non certo per quelle stupide regole dell'animatore. Assoreta le regole.
Sono diventato saggio, o almeno meno stupido di prima.

In tre mesi ho imparato un'altra cosa. Il rispetto per me stesso. Ho capito, in tre mesi, che POSSO. In tre mesi ho avuto molte esperienze. Ho iniziato essendo il coglione che ero alla partenza. Chiuso, Timido, Eccentrico, Saccente.
Sono tornato che sono molto più Aperto, Estroverso, e secondo molti, Simpatico. Il mestiere dell'animatore è quello di far ridere la gente. In tre mesi, ho imparato a far ridere la gente di gusto. Ci sono più tipi di risate. Le risate stupide, per cui ridi e basta, non ti resta niente dentro. E invece le risate vere. Quelle che li per lì ti fanno ridere, di gusto, ti portano le lacrime agli occhi. E poi ti lasciano dentro il ricordo. Ti fanno ricordare che quella persona, per Dio, ti ha fatto ridere come non ridevi da tanto tempo.
Sono anche diventato più stronzo. Ma questo per un motivo diverso. Non vorrei essere frainteso per quello che sto per scrivere, ma sono diventato più stronzo perche ho capito di poter osare. Voglio qualcosa? Oso. E, stranamente, tutte le volte che ho osato, sono riuscito.
Quindi, se voglio una cosa, oso. Se non riesco, evito di sbattermi come avrei fatto tempo fa. Semplicemente, quella stessa cosa, se non una migliore, posso trovarla da altre parti.
Un esempio stupido, importante e chiaritore.
Volevo l'amore. Cercavo l'amore. Lo cercavo o in M o in F. Semplice, sono le uniche due persone a cui ho pensato in quest'estate quando ero al mare (evito di riportare i nomi per motivi moooooolto semplici. Ah, non parlerò in questo blog delle storie-storielle-storie serie di questa estate. Se qualcuno ne vuole sapere, chieda. Non ho problemi a parlarne...). Le uniche di cui sentivo la mancanza da laggiù, di quassù. Famigliari esclusi, ovviamente.
Cercavo in loro l'amore. Non c'è stato, non ne hanno dato. Finito. Da qualche altra parte si trova sicuramente, e probabilmente migliore. Con questo pensiero, ho conosciuto Francesca. E ora, dal 29, stiamo insieme. E sono felice come non lo ero da tanto. E sono felice come non lo sarei potuto essere con nessuna delle altre due, conoscendole.
Grazie Francesca. Ti adoro. Ti voglio troppo bene. :)

Ho imparato anche ad analizzare le persone. Ormai la maggior parte delle persone con cui ho rapporti, anche di amicizia, sono per me dei libri aperti.
Mi chiedi come faccio a dire ad una persona che mi piace? E' perche stai cercando o un modo per dirlo ad una persona, oppure perche speri che ti risponda dandoti il modo che credi stia usando una persona che ti piace.
Mi chiedi come faccio a capire se posso piacere ad una persona? E' perche stai cercando di capire se piaci a quella persona.
Mi chiedi se soffrirai per quella persona che dici di amare ma non puoi abbracciare? Si, soffrirai. E' che stai cercando una persona che ti dica No, non ne soffrirai.
Mi chiedi se con quella persona che ti ha abbracciato in quel momento può nascere qualcosa? Si, ma lo farai soffrire. Ti serve solo una presenza fisica. E lui è quello più vicino. Questo è sfruttamento...

Ormai riesco a capire tutti i comportamenti, di tutti. E questo credo sia dovuto al fatto che conoscere 250 persone nuove a settimana, per 3 mesi, ti fa conoscere molti stili di persone. E alla fine, a generi, si è tutti uguali.

Ho imparato anche ad analizzare bene quello che dico, e dove può portare il pensiero di una persona che ascolta quello che sto dicendo. Ormai, se voglio, solo parlandoti posso portarti ad essere felice. O triste. O appagata. O devastata. O entusiasta. O depressa. O innamorata. O sconsolata. E questo è figo. Molto figo. Questo credo di averlo imparato più che altro dagli spettacoli e dai discorsi con gli ospiti. In uno spettacolo è importante far capire all'ospite il significato anche non solo con le parole, è importante portare il suo pensiero ad uno stato pronto alla risata se stai facendo cabaret, pronto al pianto se fai il musical coinvolgente.... Eccetera... Pronto allo stupore se fai uscire i personaggi della Walt Disney... :)

Ho imparato anche altre cose... Scopritele con me. ;)

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